giovedì 11 luglio 2013

NOTTI MAGICHE... ITALIA '90

Il logo dei Mondiali di Calcio Italia '90
Il nostro viaggio nel mondo degli anni novanta inizia da quello che ha segnato la partenza di questo decennio, cioè i mitici mondiali di calcio organizzati proprio nel nostro bel paese. Dall'8 giugno all'8 luglio di quell'anno l'Italia era al centro del mondo calcistico. Gli occhi di tutte le nazioni vedevano le partite di calcio trasmesse dalla nostra televisione di stato. Un mondiale che ha visto la nostra nazionale classificarsi al terzo posto, battendo nella "finalina" di Napoli l'Inghilterra. In precedenza i nostri ragazzi dovettero inchinarsi all'Argentina di Maradona, nella fase calante della sua carriera, durante la semifinale decisa ai rigori. Argentina che poi fu battuta in finale dalla Germania Ovest. Il "panzer", non ancora unificato dopo la recente caduta del muro di Berlino avvenuta otto mesi prima (9 novembre 1989), conquistò l'ambita coppa grazie al rigore trasformato da Brehme al minuto '84.

Sulla sigla "Un'estate italiana", meglio conosciuta come "Notti magiche", cantata dal due Nannini/Bennato (quando ancora Shakira non era la cantante ufficiale) la Rai trasmetteva tutte le parte della competizione. Un mondiale che noi italiani ricordiamo grazie ad un piccolo, grande uomo di nome Salvatore "Totò" Schillaci. Segnò sei gol durante la competizione, diventando il capocannoniere del torneo, e tutti gli italiani speravano in lui per portare a casa vittoria finale. Non arrivammo in finale, sempre per colpa dei rigori poco fortunati per i nostri calciatori, ma riscattammo il brutto mondiale di quattro anni prima quando in Messico, la Francia di Platini, ci sconfisse negli ottavi di finale.

"Ciao", la mascotte del mondiale '90
Un mondiale che ha lasciato il segno, in positivo ed in negativo. Tra i punti negativi metto personalmente la brutta mascotte della competizione, quel "Ciao" che voleva rappresentare un calciatore stilizzato tricolore. Ritengo fosse una delle peggiori mascotte create per un mondiale di calcio. Anche il simbolo ufficiale non era bellissimo. Da un paese di poeti, scultori, pittori ed inventori mi sarei aspettato altro. Altro capitolo, che ancora oggi a distanza di vent'anni ci portiamo dietro, sono gli stati costruiti per l'occasione. Essendo in Italia sprechi e corruzione la fanno da padrona, tanto che da li a due anni Tangentopoli sarebbe scoppiata come una bomba. Stadi giganti, cattedrali nel deserto che ancora oggi sono li, usurati dal tempo, che fanno il loro lavoro ma che hanno bisogno di un ritocchino per il nuovo secolo. Bari, Bologna, Firenze, Genova, Cagliari, Napoli, Palermo, Torino, Verona, Milano, Udine, Roma hanno avuto in "regalo" un nuovo stadio in quell'anno. Ma se Milano e Roma, pur mostrando segni d'invecchiamento ancora possono dire la loro a livello europeo, le altre città si ritrovano fatiscenti e grandi stadi. Stadi che dovevano ospitare partite di calcio da li al futuro, ma che hanno visto la luce con piste d'atletica intorno. Fossimo un popolo di velocisti come i jamaicani capirei l'esigenza, ma non mi sempre abbiamo mai brillato in questi sport. Ora questi stadi sono impraticabili (vedi Cagliari) o vogliono essere sostituiti con altri, più moderni e funzionali per il calcio, come fatto a Torino con lo "Juventus Stadium", e ad Udine dove si sta ristrutturando il vecchio "Friuli", togliendo finalmente quella pista d'atletica utile solo per il giro di campo a fine partita. Insomma, un mondiale quello del 1990 da ricordare, se non altro per la nostra organizzazione, ma che sicuramente non riusciremo ad organizzare nei prossimi vent'anni. Per finire una chicca trovata in rete. La copertina del gioco ufficiale "World Cup Italia '90" sviluppato da Olivetti per alcune console SEGA.


Il gioco ufficiale Italia '90 per la console SEGA
La Germania Ovest - Campione del Mondo 1990





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